Almanacco del Giorno Meno male che ci sono i bambini! Consigli ed esperienze di un pediatra papà - Almanacco
Voce dell'Almanacco del 18 agosto, per la rubrica 'Angolo Lettura'. Evento avvenuto 11 anni fa. Questa settimana consigliamo il libro "Meno male che ci sono i bambini!" realizzato dal pediatra Tommaso Montini. Un libro...

Angolo Lettura

Meno male che ci sono i bambini! Consigli ed esperienze di un pediatra papà


domenica 18 agosto 2013 (11 anni fa)

Meno male che ci sono i bambini! Consigli ed esperienze di un pediatra papà: Questa settimana consigliamo il libro "Meno male che ci sono i bambini!" realizzato dal pediatra Tommaso Montini. Un libro scritto per aiutare i genitori ad affrontare le ansie e i dubbi che inevitabilmente giungono durante il cammino genitoriale. Semplice e ironico, contiene utili consigli e apprezzabili punti di vista su questioni ricorrenti. Sicuramente un libro che aiuta a riflettere e a prendere in considerazione dei suggerimenti, da adattare e modificare in base alla propria specifica situazione.

Dal capitolo "La televisione":
«Si può dire di tutto, ma è un dato incontestabile che ancora si deve inventare una baby-sitter più brava!
Che sarebbero le mamme senza la televisione! Un tempo erano efficienti le nonne e i nonni, e le famiglie numerose, con una buona disponibilità di fratelli più grandi, avevano nel loro contesto mano d'opera sufficiente. Le mamme potevano compiere le loro faccende e i padri potevano lavorare. Uno schema collaudato dalla notte dei tempi: uomini a caccia e donne in casa.

Quando con mia moglie abbiamo avuto la nostra prima bambina, Serena, eravamo entrambi specializzandi in Pediatria. Entrambi dovevamo studiare, frequentare l'Università, lavorare: tutti e due negli stessi tempi! Fu allora che capii un dato tragico: un bambino fino all'età della scuola va guardato a vista. SEMPRE!!! Alla minima distrazione la nostra dolce bambina riusciva a trovare con estrema capacità il modo più rapido per suicidarsi. Qualche volta, nonostante il rigido servizio di guardia, ci è quasi riuscita e anche noi abbiamo fatto la nostra corsa al pronto soccorso per ricucirle la testa!
Anche noi, dopo aver constatato l'assenza di nonni che potessero sostenerci, alla fine abbiamo iniziato la ricerca cronica di qualche baby-sitter che rientrasse nelle nostre possibilità e non fosse troppo pericolosa...
A quel tempo non avevamo la televisione.


Ebbene la televisione ha un effetto fantastico: i bambini restano "appiccicati" a tempo indeterminato! Non si muovono, non strillano più, non piangono e non fanno capricci, non rischiano di farsi male e stanno seduti buoni buoni in silenzio: straordinario!
Nessun altro sistema, credo, abbia mai realizzato qualcosa di simile nel corso della storia. Mi chiedo se l'inventore della televisione abbia mai avuto qualche premio Nobel speciale da qualche "Consorzio Mondiale Genitori Disperati", di cui noi ci siamo sentiti più volte parte.
Sembrava tutto così bello quando la ricerca medica ha iniziato a dire che la televisione fa male agli occhi... E va bene, "mettiamo i bambini più lontani dallo schermo!". Ma la ricerca ha risposto che i programmi violenti sono pericolosi... E va bene, "faremo attenzione ai contenuti dei programmi!". Non basta! Ha tuonato ancora una volta la ricerca: "La televisione favorisce la sedentarietà ed è una concausa dell'obesità". E va bene, "faremo fare ai bambini più ginnastica", abbiamo risposto ancora noi del "Consorzio Genitori Disperati". Nulla da fare, i dati della ricerca sono diventati incalzanti: "La televisione distorce la percezione della realtà". In lacrime, noi del "Consorzio" abbiamo tentato di trovare qualche risposta, ma è difficile allora la ricerca ha dato l'affondo finale: "Quando i bambini sono in una fase di sviluppo, il mondo del fantastico si confonde con la percezione della realtà. E' indispensabile, per uno sviluppo corretto, che il pensiero abbia la possibilità di costruire la realtà secondo un processo cognitivo progressivo che, partendo dalle esperienze via via più complesse del gioco creativo, arrivi all'astrazione critica dell'età adulta.
Fornire una realtà preconfezionata al bambino, che la subisce passivamente, senza permettere alcuna fase del processo induttivo previsto dalle normali fasi dello sviluppo, è del tutto sbagliato".
Contro queste argomentazioni della ricerca medica a noi "Genitori Disperati" non è rimasta che la debole argomentazione che alcuni programmi sono istruttivi e... altri stimolano l'intelligenza!»

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