Cinque giornate di Milano: Al grido di «Viva l'Italia, viva Pio IX; a morte i tiranni!» ebbe inizio l'evento più noto della storia risorgimentale, che aprì la strada all'impresa unitaria. In preda al malcontento per la politica repressiva della polizia austriaca, che nel mese di gennaio aveva provocato numerose violenze contro cittadini inermi, i Milanesi si sentivano pronti al grande passo. A dare il via all'azione fu la concessione di costituzioni liberali in altri Stati (su tutte quella concessa da Carlo Alberto nel Regno di Sardegna) e la notizia di un'insurrezione a Vienna. La mattina del 18 marzo 1848 la popolazione insorse, occupando il Palazzo del Governatore e alzando barricate per strada contro l'esercito austriaco comandato dal generale Josef Radetzky. La tenace resistenza degli insorti sorprese quest'ultimo, costretto ad ordinare il ritiro delle truppe nel Quadrilatero. Il 22 marzo Milano venne liberata e affidata a un Governo provvisorio, guidato da Gabrio Casati, e a un Consiglio di guerra, con a capo Carlo Cattaneo. La contemporanea rivolta di Venezia, dove fu proclamata la Repubblica, fornì al re sabaudo Carlo Alberto il pretesto per dare inizio alla Prima guerra d'indipendenza (23 marzo 1848 - 24 marzo 1849). {!} inserisci il box Almanacco nel tuo sito o nel tuo blog
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