Francesco De Gregori: Nel novero dei cantautori più valenti del panorama musicale italiano, in oltre quarant'anni di carriera ha cantato un pezzo d'«Italia che lavora... che si dispera... che si innamora». Romano doc, trascorre l'infanzia a Pescara ed a 15 anni prende in mano la chitarra, ispirandosi soprattutto al grande Fabrizio De André, di cui più tardi dirà: «Se non avessi conosciuto le canzoni di Fabrizio, non avrei mai cominciato a scrivere le mie». Il fratello Luigi, anche lui musicista, lo spinge ad esibirsi al locale capitolino "Folkstudio", dove incontra numerosi artisti come lui alle prime, tra cui Venditti e Giorgio Lo Cascio. Dopo aver inciso con lo stesso Venditti l'album "Theorius Campus" del 1972, l'anno seguente sforna la prima opera da solista, "Alice non lo sa", e ottiene una certa visibilità. Con il terzo LP fa centro: nel 1975 esce Rimmel, uno dei dischi più venduti del decennio, trascinato dall'omonimo singolo e da Pablo (scritta con Dalla), Buonanotte fiorellino e Pezzi di vetro... Tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta vive una stagione d'oro con brani immortali, quali "Generale", La donna cannone, "Raggio di sole", "La leva calcistica della classe '68" e "Viva l'Italia". Gli anni Novanta e Duemila lo vedono confermarsi come artista di primo piano e proseguire l'intensa collaborazione con Lucio Dalla, con il quale rinverdisce i fasti del loro primo live, "Banana Republic" (1979), pubblicando nel 2010 l'album dal vivo "Work in progress". Nel febbraio 2014 viene premiato con il LA Italia - Excellence Award al Chinese Theatre di Hollywood.
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