In vendita i primi orologi Swatch: Un possibile fallimento trasformato in uno dei maggiori successi commerciali di sempre e in un'icona pop targata anni Ottanta. Iniziò così l'avventura dello Swatch, lanciato per la prima volta a Zurigo nel marzo del 1983. Verso gli anni Settanta del secolo scorso la plurisecolare tradizione degli orologi svizzeri sembrava destinata al tramonto, al cospetto dell'incontenibile avanzata dell'industria nipponica, favorita dalla migliore tecnologia e dal prezzo contenuto dei suoi prodotti. Le ultime speranze di rilanciare i due principali colossi dell'orologeria elvetica, quali SSIH (che aveva unito le storiche "Omega" e "Tissot") e ASUAG (che raccoglieva dieci marchi), vennero riposte nel consulente aziendale libanese: Nicolas Hayek. Costui, convinto dell'enorme potenziale che aveva in mano, fuse le due società in solo soggetto, la SMH, e provò a lanciarlo con una nuova generazione di orologi. Questi ultimi, rispetto al formato standard e ai colori grigi dei dispositivi giapponesi, si presentavano come qualcosa di più di un semplice strumento per controllare l'ora: attraverso i colori sgargianti e i motivi più disparati rappresentavano piuttosto una forma originale di espressione della propria personalità. Il nome Swatch, abbreviazione di "second watch", stava ad indicare la nuova concezione "casual" dell'orologio. La prima collezione in dodici pezzi (al prezzo economico di 50 franchi) andò a ruba, raggiungendo il primo milione di vendite nello stesso 1983. Da quel momento divenne un oggetto di culto e da collezione, in special modo le serie disegnate da artisti e personaggi famosi (come Keith Haring e Renzo Piano). Rinominato The Swatch Group dal 1998, oggi è uno dei maggiori produttori di orologi. {!} inserisci il box Almanacco nel tuo sito o nel tuo blog
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