Accadde Oggi Brevettata la lampada a neonmartedì 19 gennaio 1915 (109 anni fa)
Brevettata la lampada a neon: L'insegna luminosa di un negozio di barbiere. Fu questa la prima applicazione pratica della scoperta di Georges Claude, ingegnere e fisico francese, considerato il padre dell'illuminazione a neon. Laureatosi alla Scuola di Chimica e Fisica di Parigi, Claude si dedicò per anni agli esperimenti sull'elettricità e i gas, ispirato dalla rivoluzionaria invenzione del Tubo di Geissler. Quest'ultimo, che prende nome dal suo inventore, consisteva in un tubo di vetro, con le pareti fluorescenti, utilizzato per misurare la conduzione di un determinato gas e che, in combinazione con una forte scarica elettrica, s'illuminava in diversi colori a seconda del gas contenuto. Nell'intento di conciliare questi studi con il suo impiego al Comune di Parigi, Claude cercò di riciclare ad altro uso i gas inerti (come argon, neon e kypton), prodotti dallo scarto della distillazione frazionata dell'aria liquida (procedimento utilizzato per produrre azoto su scala industriale). Arrivò così al momento fatidico in cui fece passare una scarica elettrica all'interno di un tubo sigillato, riempito di neon. L'effetto di quell'esperimento lo conquistò a tal punto, che lo ripeté mescolando gas differenti e ottenendo altrettanti effetti di diversa illuminazione. Perfezionata la sua invenzione, decise di presentarla in pubblico nel 1910, in occasione di una fiera a Parigi. Il suo scopo di catturare con la luce l'attenzione dei presenti fu raggiunto in pieno. Di qui arrivò all'idea di impiegare la sua scoperta per realizzare l'insegna pubblicitaria di un barbiere. Dopo il riconoscimento del brevetto nel 1915, la lampada a neon cominciò a varcare i confini nazionali arrivando oltreoceano. Dagli USA, in particolare, arrivarono le prime richieste di lampade per insegne commerciali e per la Claude Neon, azienda creata dall'ingegnere francese, iniziò un periodo di grande fama e profitti milionari. Ricordato per altri preziosi contributi all'ingegneria chimica, il nome di Georges Claude conobbe un progressivo declino dopo che venne accusato di collaborazionismo con i nazisti. Una colpa che lo condannò a quattro anni di carcere, dal 1945 al 1949. {!} inserisci il box Almanacco nel tuo sito o nel tuo blog
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