Gian Carlo Caselli: Noto magistrato italiano, è stato un protagonista di primo piano della lotta al terrorismo e alla mafia. Piemontese di Alessandria, dopo la laurea in Giurisprudenza, con una tesi pubblicata dalla Rivista di Storia del diritto italiano, nel 1964 si avvia alla carriera accademica, in qualità di assistente all'Università di Torino. Tre anni più tardi vince il concorso in magistratura e diventa giudice istruttore penale presso il Tribunale di Torino. Fino a metà degli anni Ottanta tratta reati di terrorismo riguardanti le Brigate Rosse e "Prima Linea", le due più pericolose organizzazioni armate di estrema sinistra, autrici di numerosi omicidi e attentati. Componente del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) dal 1986 al 1990, l'anno seguente diventa consulente della Commissione Stragi e viene nominato magistrato di Cassazione. Poco dopo diventa Presidente della Prima Sezione della Corte di Assise di Torino. Il suo impegno contro "cosa nostra" si delinea tra il 1993 e il 1999, quando assume l'incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. Impegno che gli vale, in seguito, la nomina a rappresentante italiano a Bruxelles nell'organizzazione comunitaria Eurojust contro la criminalità organizzata. Nel 2005, prossimo alla nomina a procuratore nazionale antimafia, l'allora senatore Luigi Bobbio di Alleanza nazionale presenta un emendamento alla legge delega di riforma dell'ordinamento giudiziario, la cosiddetta "Riforma Castelli", per il quale Caselli non risulta più idoneo, avendo superato il limite di età. Nominato al suo posto Piero Grasso, la Corte Costituzionale dichiara incostituzionale il provvedimento. Nel 2008, con votazione unanime del CSM, ottiene l’incarico di Procuratore Capo della Repubblica di Torino, che lascia nel dicembre 2013 a seguito del pensionamento. Autore di diversi saggi, tra cui il più recente è Caselli-Ingroia Vent'anni contro. Dall'Eredità di Falcone e Borsellino alla Trattativa, edito da Laterza nel 2013.
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