Mario Martone: Contaminare teatro, letteratura, pittura e musica è la cifra distintiva del suo cinema fatto di film d'autore e di numerosi documentari. Napoletano doc, Mario Martone si forma come regista inizialmente a teatro, debuttando dietro la cinepresa nel 1980 con un cortometraggio. Nel mito di Roberto Rossellini, che indica come suo maestro, gira il primo film nel 1992, Morte di un matematico napoletano, vincendo il David come "miglior regista esordiente" e il "Leone d'Argento - Gran Premio della giuria" alla Mostra del Cinema di Venezia. Dimostra tutto il suo talento in seguito in pellicole come L'amore molesto (secondo David nel 1995) e Noi credevamo (che nel 2011 fa incetta di premi, sfiorando il Leone d'Oro a Venezia). Già insignito del premio "La ginestra" per i suoi lavori su Leopardi, nel 2014 dedica al poeta di Recanati uno splendido film biografico, Il giovane favoloso, affidando la parte del protagonista ad Elio Germano. Nel 2018 esce il lungometraggio Capri-Revolution, che riceve numerose candidature al David di Donatello, e nel 2019 il film Il sindaco del rione Sanità, che conquista il Leoncino d'oro 2019 alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. È del 2020 il film Qui rido io, sull'attore teatrale e commediografo Edoardo Scarpetta, interpretato da Toni Servillo. Rappresenta l'Italia, nella sezione miglior film internazionale, ai Premi Oscar 2023 con il suo nuovo film Nostalgia, tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore Ermanno Rea, con Pierfrancesco Favino protagonista.
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